Oggi Vi SeetyAmo FORMIA – Provincia di Latina: è un comune italiano della provincia di Latina nel Lazio.Il territorio comunale si trova stretto tra le ultime propaggini meridionali dei monti Aurunci dell’Antiappennino laziale, che comunque arrivano a toccare i 1368 m del monte Altino e la costa del Golfo di Gaeta dove, tra le spiagge più note, si citano quelle di Vindicio e di Gianola. Verso sud-est il territorio si fa sempre più pianeggiante, aprendosi verso la piana di Minturno.
Monumenti e luoghi d’interesse (Formia-LT)
Architetture religiose
Chiesa di Sant’Erasmo, chiesa a tre navate di stile rinascimentale. Conserva all’interno un dipinto anonimo del XVIII secolo, una lastra funeraria dei duchi di Marzano del 1698 e l’altare settecentesco contenente la statua lignea del santo.
Chiesetta di Sant’Anna, già Santa Maria del Forno perché eretta nelle vicinanze di un forno, si trova nel cuore del borgo medievale di Castellone e risale al X secolo, ma rifatta in stile moderno e conserva all’interno un affresco absidale rinascimentale di scuola napoletana a oggetto la nascita della Vergine e altre opere del XVIII–XIX secolo.
Chiesetta di San Rocco del 1474, a navata unica, conserva un pregevole trittico seicentesco raffigurante la Madonna tra i Santi Rocco e Sebastiano (opera di Girolamo Stabile) e resti di un affresco sulla lunetta. Restaurata recentemente, si trova fuori dalla cinta muraria di Castellone.
Eremo di Santa Maria della Noce e ruderi ex monastero attiguo risalente all’XI secolo, costruita dai monaci benedettini cassinati. La chiesa a due navate, conserva un olio su tavola di ignoto del XVI secolo di Madonna con bambino su albero di noce tra i santi Benedetto ed Erasmo. La cupola e il campanile sono di origine bizantina.
Chiesetta di San Remigio del 1490 a navata unica con all’interno tracce di affreschi floreali sulle pareti, un quadro raffigurante il santo e sull’altare la teca con la sua reliquia. Danneggiata durante gli eventi bellici, si trova nell’omonima villa d’epoca che fu anche di proprietà dei Piccolomini ed è attualmente di proprietà privata in località San Remigio.
Chiesa di Santa Maria del Castagneto, adiacente al cimitero, è del 1170 e quindi la più antica di Formia. Restaurata nel 1935, fu fondata dai monaci benedettini e all’epoca si doveva trovare nel folto di un bosco di castagni da cui il nome. Il campanile fu restaurato nel 1936 e per la costruzione della chiesa furono utilizzate parti di un antico tempio romano. All’interno vi si trovano i resti dell’antico pavimento cosmatesco in ceramica e resti di affreschi medievali.
Chiesa e convento di Santa Teresa d’Avila del 1700 a navata unica e con interno barocco ed essenziale, fiancheggiata da cappelle. L’ex monastero carmelitano, risalente all’Ottocento, è in attesa di un restauro oramai da diversi anni, mentre la chiesa è stata riaperta dopo quattro anni di restauri.
Le antiche chiese dei santi Lorenzo e Giovanni Battista nei pressi del borgo di Mola risalivano all’831 e al 1566 e fino al Settecento erano divise da un muro, distrutto poi nell’Ottocento, facendole diventare un’unica chiesa a due navate. La chiesa di San Giovanni era adiacente al castello, con due navate e un portico. Distrutta dagli eventi bellici, la nuova chiesa risale al 1938 e conserva all’interno la pregevole statua lignea barocca del patrono di Formia, una tavola di anonimo antoniazzano del XV secolo, rappresentante la Madonna con Bambino tra San Sebastiano e San Lorenzo, opere superstiti della vecchia chiesa e un dipinto della Madonna di Ponza del pittore Geronimo Stabile del XVI secolo, ex pala d’altare della chiesa di Ponza.
Santuario Madonna di Ponza in prossimità dell’omonima località, risale al XV secolo e conserva sull’altare l’antico quadro dedicato all’omonima Madonna portato dai monaci provenienti dall’isola.
Chiesa e convento di Sant’Antonio da Padova.
Chiesa Madonna del Carmine risalente al 1600 e completata nel 1700. Ampliata nel 1800, fu danneggiata dal sisma di Avezzano del 1915 e distrutta durante la seconda guerra mondiale. La ricostruzione iniziò nel 1958.
Chiesa di San Giuseppe Lavoratore.
Chiesa Cuore Immacolato di Maria.
Architetture civili
Villa Rubino (XVI secolo), detta di Cicerone (privata), costituita da terrazze con giardini e da due ninfei digradanti sul mare nei pressi del porticciolo romano di Caposele. È al di sopra delle strutture voltate di una più vasta villa romana. Fu restaurata dai Borboni, poi dal principe di Caposele e frequentata come albergo di lusso da colti personaggi che la resero famosa in tutta Europa. Luogo dove fu firmata la resa di Gaeta e quindi cessazione del Regno delle Due Sicilie nel 1861.
Garitta borbonica 1854 presso Villa Rubino, per difendere il soggiorno di Ferdinando II di Borbone.
Gli eleganti palazzi d’epoca di Via Vitruvio, restaurati di recente.
Villa Torlonia, risalente alla fine del 1800 e immersa in un orto botanico secolare, fu realizzata dai principi di Torlonia, con all’interno decorazioni a stucco e magnifica scala elicoidale con ampio belvedere dal terrazzo. La cappella Stella Maris risale agli anni cinquanta. Dopo i vari passaggi di proprietà e restauri, è divenuta oggi struttura alberghiera. La villa in rossi mattoni degli Amante e quella scenografica di Alberto Sordi, testimoniano la ricercatezza di Vindicio.
Palazzo Forcina del XVIII secolo ex sede comunale e oggi abitazioni private.
Architetture militari
Arco della Porta dell’Orologio
Castello medievale, che ha perduto la turrita cinta muraria durante il secondo conflitto mondiale. Delle dodici torri originarie, ne sono rimaste soltanto due, una dalla caratteristica forma ottagonale del XIV secolo con tre stratificazioni diverse ovvero una base poligonale romana, un’altra di età repubblicana e infine il torrione dei Caetani, sulla sommità dell’antica rocca romana e quella definita dell’Orologio (Porta degli Spagnoli), per la presenza di un orologio maiolicato settecentesco, di recente ripristinato nelle sue funzioni. Il borgo presenta strutture romane e medievali fra colonne e capitelli dell’arce romana e antichi portali; sorto per contrastare le invasioni dal mare.
Mura megalitiche bugnate e lisce IV–V secolo a.C. con sovrapposta cortina in opus incertum del II secolo a.C.
Resti del Castello Angioino, nel borgo di Mola, risalente al X secolo, con torre cilindrica alta 27 metri del XIII secolo. Danneggiato durante il secondo conflitto mondiale, è usato come spazio espositivo per mostre.
Siti archeologici
Il Cisternone romano, di epoca imperiale romana. È una monumentale opera idraulica interrata.
Sulle rovine del Teatro romano di età augustea del I secolo a.C., nel Seicento fu edificata una casa dove oggi vi sono abitazioni private. Il luogo, molto suggestivo, è quello dove, secondo la leggenda popolare, fu perpetrato il martirio, durante le feroci persecuzioni cristiane, subite dal vescovo (e poi santo) Erasmo, il 2 giugno del 303 d.C. Vi si allestisce un pittoresco presepe durante il periodo natalizio.
Tomba di Cicerone
Tomba di Cicerone, un mausoleo monumentale di età imperiale. La vicinanza al sito in cui la tradizione colloca la sontuosa villa che l’oratore abitò frequentemente, le fonti storiche che riferiscono del suo assassinio proprio nei pressi di questa e la grandezza dell’edificio, senz’altro costruito per accogliere le spoglie di un uomo illustre, fanno ragionevolmente presumere che esso sia proprio il monumento funerario dell’arpinate.
Tomba di Tulliola, l’amata figlia di Cicerone, che si trova sulla collina sovrastante, a circa 100 metri in linea d’aria.
Muro in opus reticulatum, esedra e struttura a emiciclo di probabile residenza aristocratica del I-II secolo d.C. alla fine della pineta di Vindicio.
Porticciolo romano di Caposele alla fine del lungomare di Vindicio.
Teatro Romano a Castellone
Torricella sepolcro, sulla via Appia nei pressi della zona di San Pietro dove vi era anche l’omonima chiesa che in un documento del 1002 già è detta distrutta. Sempre in zona, l’albergo ristorante Miramare, ex villa reale dei Savoia, costruita sui ruderi di una romana.
Resti dell’anfiteatro romano del I secolo d.C. di età claudiana, sotto il piazzale della stazione ferroviaria.
Sepolcro-torretta, di età imperiale in località San Remigio.
Castello Miramare, risalente al XV secolo, in località Pagnano.
Scala coperta di età adrianea pertinente il capitolium.
Fontana Romana sulla via Appia
Fontana Romana di San Remigio, sulla via Appia, in direzione Itri/Roma, è una fonte di epoca romana e in buono stato di conservazione. Appoggiata a una robusta parete di blocchi calcarei, è lunga circa 7 metri e larga uno e mezzo. Possedeva nel retro una cisterna per l’approvvigionamento idrico. L’acqua fuoriusciva da due mascheroni antropomorfi, raffiguranti il Sole e la Luna. Di uno di essi sono ancora visibili le tracce. Visibile inoltre un tratto pavimentato in basalto dell’antica via Appia.
Criptoportici e villa romana del I secolo a.C. sotto la villa comunale, utilizzati come magazzini connessi con l’antistante peschiera (visibile durante la bassa marea del pomeriggio) che fungeva da vivaio ittico. Oggi sono utilizzati per mostre ed esposizioni.
Criptoportici e villa romana del I secolo a.C. sotto piazza della Vittoria con resti di decorazioni pittoriche sulle pareti.
Resti dell’acquedotto romano I-II secolo a.C. nei pressi della chiesa di San Giovanni Battista.
Resti romani al civico 360 di via Vitruvio a poca distanza da piazza Mattej, ex foro romano, dove sono stati trovati molti dei reperti esposti oggi nel museo.
La cosiddetta villa di Mamurra, sul promontorio di Gianola, con i resti di un edificio ottagonale (in fase di scavo), due cisterne romane (la Cisterna Maggiore e la Cisterna delle 36 colonne), una scala coperta (conosciuta col nome di Grotta della Janara), resti di ambienti termali e una piscina per l’allevamento ittico (porticciolo di Gianola), oggetto di recenti ricerche archeologiche subacquee; le strutture sono relative a una grande villa marittima di età romana, costruita tra la fine del II secolo a.C. e gli inizi del I secolo a.C. e ancora in uso nel pieno III secolo d.C., come dimostrato da alcuni ritratti rinvenuti nell’area dell’edificio ottagonale, oggi conservati nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Formia.
Ponte romano di Acquatraversa.
Complesso romano del muro di Nerva che arriva direttamente a mare, nei pressi del porto.
Aree naturali
L’Oasi blu di Gianola, area naturale protetta.
Villa comunale di Formia risalente al 1893.
Altro
Lido Frungillo, il primo della spiaggia di Vindicio, risalente al 1890 con i primi capanni balneari e poi lo stabilimento in mare su palafitte.
Fontana delle 5 cannelle, del XVIII secolo posta dapprima sul mare, poi spostata e modificata dai Borboni nell’Ottocento presso Largo Paone.
Fonte: Wikipedia